Benedetto è considerabile uno scultore tra i più versatili e poliedrici della contemporaneità: la sperimentazione dei materiali (pietre dure, bronzo, cemento, resine e siliconi), la combinazione delle tecniche plastiche e la commistione di linguaggio realistico e visionario consentono di affrontare tematiche sociali spinose e complesse, mostrando la contraddittorietà del quotidiano con un intimo e originale sguardo critico. Le sue opere suggeriscono all’osservatore domande insolubili ma necessarie, scandagliando tematiche come il rapporto tra uomo e feticcio, il dialogo tra l’età adulta e l’infanzia, l’alienazione dell’epoca odierna e la repressione sentimentale di un momento storico in cui, sempre più pericolosamente, l’oggetto tende a sostituire il soggetto.
Nell’installazione site-specific realizzata per il Complesso della Cavallerizza, un uomo si arrampica alla finestra dello studio dell’artista, perennemente in bilico ma saldamente ancorato.