ground control
GROUND CONTROL
a cura di Laura Tota
La mostra, nata tra i vigneti di Locorotondo, a cura di Laura Tota, si sposta sotto i portici della Cavallerizza dal 2 al 6 novembre 2022. Non solo una mostra, ma un caro e vivido ricordo del nostro collega e amico Ciulicchio, per la quale aveva ideato il progetto allestitivo. Grazie a Pensiericorrenti Festival e a tutto il suo team per aver reso possibile il passaggio di testimone.
In mostra 5 autori: Pasquale Fanelli, Luca Marianaccio, Maria Mavropoulou, Franziska Ostermann, Luke Saxon.
“Come è cambiata e cambia nel tempo la nostra relazione con l’Ambiente?
Può esistere una sua diversa concezione e definizione in base al nostro rapporto più o meno mediato con quanto è definito come esterno all’essere umano? E come cambia la considerazione di noi stessi in base a questa percezione? In una società liquida in cui la performance, l’individualismo e l’auto affermazione prevalgono a discapito della crescita comunitaria, la condivisione e la maggiore durata dei beni, l’Ambiente inteso come ecosistema si trasforma in mero terreno di sfruttamento finalizzato al mero raggiungimento degli obiettivi legati al profitto e alla produttività. Più familiare rispetto all’ambiente naturale, diventa quello virtuale, uno spazio intangibile ma fortemente connotato dal punto di vista identitario i cui ogni individuo trascorre la maggior parte del proprio tempo e coltiva le proprie attitudini e desideri. Un non-luogo (non tanto nell’accezione di Marc Augé quanto più nella sua intangibilità e incosistenza impermanente) che è proiezione della propria desiderabilità ed espressione della proprio tensione al divenire.
Ambiente reale e virtuale rappresentano i due poli opposti di un campo di gioco, quello della coscienza, in cui si decidono le sorti della permanenza terrena dell’Uomo. Ground Control, titolo ispirato al Maggiore Tom di Space Oddity, vuol essere un’indagine del rapporto tra Uomo, Ambiente e Tecnologia attraverso la fotografia: il senso attuale di onnipotenza e di controllo da parte dell’Uomo sull’Ambiente derivante dal progresso tecnologico e dal suo pre-
dominio e controllo sul tempo, deve accendere riflessioni sulla contemporaneità e sull’avvenire di questa delicatissima relazione che da uno sterile monologo deve tornare a essere un dialogo.
Questa mostra è dedicata a Francesco Convertini, il cui futuro si è spezzato troppo presto.
Ciulicchio, così lo chiamavamo tutti, ha ideato gli allestimenti per questa mostra e li ha realizzati attraverso le nostre mani. Il suo futuro sarebbe stato fulgido e lucente, e avrebbe reso tale anche quello di tutti noi attraverso la sua inesauribile genialità e voglia di vivere. Nella sua testa non c’era pensiero che non si potesse realizzare e sarà per sempre così.
Ciao Francesco, i tuoi sogni sono al sicuro con noi.”